Tommaso Campailla

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Nasce a Modica il 7 aprile 1668 da Antonio ed Andreana Giardina. Dimostratosi di intelligenza limitata, il padre lo confina in campagna.

Intorno ai 16 anni, si opera in lui un cambiamento: esplode prepotente il desiderio di istruirsi ed è così che egli si dà ad una serie di letture disordinate. A questo punto il padre lo avvia a studi sistematici presso la locale scuola dei Gesuiti.

Studia diritto presso l’ateneo catanese, ma il diritto non lo attrae. Preferisce la medicina, le scienze naturali, la filosofia, le belle lettere.

Morto il padre si abbandona ai suoi studi prediletti, soprattutto alla medicina. Conosce le idee del filosofo francese Descartes e diventa suo fervente ammiratore. Nasce così nel 1709 "L’Adamo", un poema filosofico didattico in 20 canti nel quale traduce in versi il pensiero filosofico cartesiano. In esso egli rifà la storia dell’uomo dalla creazione della materia prima, da cui emana l’essenza e la natura corporea, che, agitata dal moto nello spazio, si trasforma in etere e luce, in aria e fuoco, in acqua e terra, e nella vita organica vegetale ed animale.

Nel 1716 vengono pubblicati gli "Emblemi", raccolta di 266 sonetti.

Nel 1750 pubblica "L’Apocalisse di S. Paolo", poema teologico in 7 canti.

Scrive drammi: "La pace tra i pastori", l’ "Unione ipostatica", i melodrammi: "Elmira", "Ciro in Babilonia", "San Giorgio", "San Guglielmo" nonché i "Vagiti dell’ingegno", raccolta di poesie giovanili.

Mentre in Italia le sue opere vengono accolte freddamente, in Olanda, in Germania ed in Inghilterra esse hanno tanta risonanza da indurre il filosofo inglese George Berkeley a spingersi fino alla lontana Modica per conoscere il filosofo modicano.

La costruzione delle tre stufe mercuriali per la cura delle malattie luetiche risale al 1698. Esse attraggono tantissime persona dall’Italia tutta e da fuori anche per i giudizi favorevoli della medicina ufficiale che menziona il Campailla in tutti i trattati specifici. Le "botti", inutilmente imitate da tanti e costruite in un legno del quale nessuno capirà la natura, funzioneranno fino all’avvento della penicillina.

Il Campailla muore il 7 febbraio 1740.